” …. è passato più di qualche mese dal giorno che ho varcato per la prima volta i cancelli di Casa Fracassi, e grato per la vostra accoglienza, ho avuto il privilegio e l’onore di conoscere l’amico Aldo, i nonni e la generosa famiglia di tutti gli Operatori che prestano assistenza.
E’ il tempo di fare qualche valutazione e pochi giorni fa mi sono fatto una domanda, ovvero mi sono chiesto che cosa mi resta di questa esperienza, quale ragione per continuarla.
Orbene direi che mi è venuto spontaneo darmi tante risposte, alcune ne elenco.
Ecco direi che quelle poche ore le ho trascorse soprattutto senza sentirle come un peso, mi sono lasciato dietro il concetto di un impegno ma le ho vissute, e le vivo, come un piacevole incontro.
L’alto giorno Aldo mi spiegava come “frenava un treno”; direi proprio che mai avrò modo di sperimentare l’efficacia di tale spiegazione ma mi sono arricchito di nuove conoscenze tecniche, mai ne avevo sentito parlare, mai ne avevo letto.
Faccio sempre molta attenzione a quello che dice, molte volte scopro che è una persona con tante esperienze di cui far tesoro, per i posti in cui ha vissuto, per i lavori che ha fatto, per la sua grande voglia di comunicare.
La piacevole scoperta di una passeggiata sino al circolo, il guardarsi attorno nel parco all’ombra del patio, la dimensione di trovarsi in compagnia di persone amiche.
Aldo, Esole, Nello, Antonio e tutte le nonnine spesso sono nei miei pensieri e nelle mie preghiere.
Contribuisce anche la dimensione abbastanza piccola della struttura assistenziale, mi sembra abbastanza appropriato il termine di Casa Fracassi, direi proprio che è naturale sentirsi in famiglia.
Insomma….nessuna ragione per interrompere questa bella esperienza,
perchè mi sento veramente bene quando sono con Aldo ed a Casa Fracassi.”
Pietrantonio Ricci
(Antonio)